TITOLO: La casa dalle radici insanguinate
AUTORE: Roberto Ciardiello
GENERE: Horror
CASA
EDITRICE: Dark Zone
TRAMA
Cupo,
Mago, Skizzo.
Tre
figure in agguato nell'oscurità, tre predatori in mezzo agli alberi, un unico
obiettivo: svuotare la cassaforte di Villa Marchetti, residenza di facoltosi
gioiellieri romani.
Il piano:
sorprendere la coppia di ritorno dal lavoro, entrare in casa, arraffare il
possibile e filare verso una nuova vita, lontano dalla periferia degradata
della città.
Un gioco
da ragazzi, come armare il cane di una pistola dalla matricola abrasa. Cupo,
Mago e Skizzo questo credevano.
Finché
non hanno aperto la porta sbagliata.
ESTRATTO
Gennaio,
estrema periferia romana, notte fonda senza sogni.
Con
la testa incassata tra le spalle e le braccia incrociate sul petto a difendersi
dal freddo, osserva il muro davanti a sé. Anzi, quello che c’è sopra. È la
prima volta che si cimenta con spray e mattoni, lui che fino a quel momento i
graffiti li ha provati solo in scala ridotta, la matita in una mano e tanta
fantasia da riversare sui fogli.
Ha
scelto il muro in fondo al Dieci Buchi, quello che fa da tappo alla stradina
senza uscita in origine chiamata Vicolo degli Astri, un muro grigio che ora
grigio non è più. Che ha bevuto il sangue dei fratelli D’Amato dalla pozza ai
loro piedi, muto testimone di una delle tante facce disgraziate della miseria.
È
successo l’anno scorso, in primavera, lo ricorda perché il bar sotto casa aveva
già messo in mostra l’enorme uovo di Pasqua per la riffa. Era scoccata la
mezzanotte, si dice, e Giovanni D’Amato aveva le tasche piene dell’oro del
portagioie di sua madre. Oro da barattare con un rotolo di banconote. Perché la
scimmia sulla schiena amava essere ingioiellata.
Giovanni
D’Amato tremava d’astinenza. E di paura. Perché suo fratello Paolo era lì
davanti. Perché glielo aveva detto, che se avesse ripreso a bucarsi l’avrebbe
fatto lui una volta per tutte. L’avrebbe bucato.
Paolo
D’Amato parlava poco. E mai a vanvera. Era uscito di galera da due settimane:
tentato omicidio.
Così,
uno tremava e l’altro camminava. Uno era spalle al muro in fondo al vicolo
cieco e l’altro a quel muro si avvicinava.
Chi
avesse detto a suo fratello dove trovarlo e a che ora, Giovanni non l’avrebbe
mai saputo.
Perché
Paolo D’Amato parlava poco. E mai coi morti.
Nove
bocche di sangue si aprirono sul corpo di Giovanni D’Amato, nove iniezioni di
un grosso ago a serramanico. Cadde a terra scomposto in un’overdose d’amore
fraterno. Proprio mentre il blu intermittente di una gazzella in ricognizione
si infilava nella stradina.
Beccato.
Braccato.
E
fissando quell’animale scattare andandogli incontro quasi volesse incornarlo al
muro, Paolo D’Amato decise di bucarsi anche lui. Un’unica, mortale dose sparata
dritta nel collo. Talmente potente che del serramanico penetrò anche un pezzo
di impugnatura.
Così
si dice.
A
distanza di un anno, se si guarda bene durante i giorni estivi più luminosi,
quando il sole picchia in mezzo al cielo e la mattina cede il passo al primo
pomeriggio, si può cogliere ancora qualche residuo di sangue sull’asfalto.
Macchioline di un colore diverso, nient’altro. Macchioline essiccate di vita
che fu.
DOVE
TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
Mondadori + Kobo store
Feltrinelli
Amazon
IBS
L’AUTORE
Romano,
classe '80, Roberto Ciardiello sguazza nell'horror fin da piccolo,
cinematografico e letterario. Ha iniziato leggendo i fumetti di Dylan Dog, ha
proseguito con il ciclo Notte Horror degli anni Novanta trasmesso in tv, ha
approfondito la questione ed è poi approdato alla narrativa. Nonostante il suo
amore per Stephen King, i suoi autori preferiti scrivono noir: James Ellroy,
Edward Bunker, Don Winslow e Jo Nesbo, per citarne alcuni.
In
passato ha pubblicato racconti per Edizioni XII, Sogno Edizioni, Delos e WePub.
Ha partecipato a concorsi letterari nazionali, vincendone alcuni e piazzandosi
sul podio in altri. Nel 2018 pubblica con Dark Zone Edizioni il romanzo breve
La vendetta nel vento (ex autoprodotto) e a novembre 2019, con la stessa casa
editrice, La casa dalle radici insanguinate (anch'essa un'ex autoproduzione).