mercoledì 23 ottobre 2019

Segnalazione: "Omega, momenti perduti" di Licia Oliviero


 
TITOLO: Omega: Momenti perduti (Racconti)
AUTORE: Licia Oliviero
GENERE: Urban fantasy
CASA EDITRICE: StreetLib Self-publishing. Ebook gratis nei formati epub/kindle nei negozi StreetLib Store e Kobo Store.
           
TRAMA
Ci sono momenti che si sono smarriti e non hanno trovato posto in Omega: La fine è solo il principio, attimi fugaci, pensieri e azioni che sono rimasti sullo sfondo, incastrati tra gli spazi bianchi delle pagine oppure avvenuti prima della storia narrata nel romanzo. Vi va di scoprirli attraverso sei brevi racconti?
Come si sono conosciuti Bryan e Meg, quando erano entrambi più giovani eppure già privi d'innocenza? Qual è stato il primo contatto con il soprannaturale per Suzanne e per Charlinne, quando erano ben lontane dall'essere le cacciatrici di mostri che sarebbero diventate? Come è nata l'amicizia tra Meg e Johanna? Quattro storie ambientate in anni diversi e in luoghi diversi, prequel di Omega: La fine è solo il principio più altre due che riprendono gli avvenimenti del romanzo da due diversi punti di vista: quello di Marcos e quello di Andris.

ESTRATTO 

La clinica non era poi così male.
Certo, la sua stanza non aveva finestre e le luci al neon rendevano tutto troppo brillante e al contempo squallido, ma non poteva dire di essere finita in un brutto posto. All’esterno c’era pure un bel giardinetto con panchine e tavolini, anche se lei non vi aveva visto nessuno quando era arrivata. Probabilmente c’erano degli orari prestabiliti. Eppure anche quando i due addetti della clinica l’avevano scortata nella sua stanza, anche allora non aveva visto nessuno. Non che ne avesse voglia. Non era lì per socializzare. Fino a qualche giorno prima non avrebbe voluto essere lì e basta. Poi aveva sfiorato l’overdose. Rischiare di morire non le aveva fatto provare niente, in realtà. A darle la scossa era stata sua madre. Sua madre che non piangeva mai, che aveva cresciuto lei e sua sorella da sola, d’improvviso si era spezzata. Lei l’aveva spezzata.
Era convinta di non fare nulla di troppo pericoloso. Aveva quindici anni, non era più una bambina e sapeva che drogarsi non poteva farle bene, ma pensava di riuscire a gestire la situazione. Era convinta che non sarebbe mai e poi mai finita mezza morta in un ospedale, accompagnata da degli sconosciuti che l’avevano trovata priva di sensi nei bagni di un bar. Voleva solo perdersi per un po’, smettere di pensare, smettere di sentire il giudizio del mondo, dei suoi compagni di classe, degli insegnanti, di sua madre, della sua perfetta sorella che aveva vinto una borsa di studio in fisica. Voleva spegnere tutto e poter respirare e aveva pensato che quello fosse un buon modo. Una ragazza che frequentava la sua stessa scuola le aveva passato una dose e le aveva assicurato che era sicuro. Le aveva mostrato come fare, come cercare la vena, come bucarsi. Aveva pensato che quella ragazza potesse essere sua amica, ma quando era finita in ospedale da lei aveva ricevuto solo minacce e intimidazioni affinché non dicesse a nessuno che si conoscevano.
Charlinne serrò le mani sulle proprie braccia maltrattate e si rannicchiò meglio sul letto della sua nuova stanzetta. Se era lì non era per punizione. Era lì perché da sola non ce la faceva a uscirne e lei voleva uscirne. Doveva pensare a questo. Doveva ricordarselo. Sarebbe rimasta lì il tempo necessario per disintossicarsi, fin quando non avesse più sentito quel dolore straziante dato dall’astinenza, in modo tale da poter tornare a casa da sua madre. Non sarebbe stato un successo come una laurea in fisica, ma sarebbe stato già qualcosa, no?
Sentì la porta aprirsi e immaginò dovesse essere un dottore o un infermiere. Era anche ora, considerato da quanto tempo fosse stata portata lì senza che nessuno le dicesse praticamente nulla. Eppure, appena vide l’uomo alto e magro che spiccava come una macchia scura nella stanza bianca, pensò che fosse assolutamente fuori posto lì. Per alcuni istanti restò immobile e raggelata, incastrata dai suoi occhi famelici. Quando lui sorrise – in modo poco rassicurante, come se si stesse facendo beffe di lei per qualcosa che doveva ancora accadere – Charlinne buttò di lato le lenzuola e scattò in piedi sul pavimento di piastrelle gelate. Si disse di gridare, ma la voce ancora non usciva.
«È così sei tu il nostro nuovo acquisto. Sembri appetitosa» affermò quell’uomo strano e lei rabbrividì nella tenuta leggera, di cotone scadente, che le avevano consegnato quando era entrata in clinica. L’adrenalina, unita ai primi segni d’astinenza, le scatenarono un terribile mal di testa, tuttavia riuscì finalmente a parlare: «Un altro passo e mi metto a urlare.» La sua minaccia era stata un po’ tremula, ma sperò che bastasse. Sulle prime aveva pensato che quel tipo potesse essere un altro tossico, aveva quella luce malata nello sguardo che iniziava a temere di aver avuto anche lei, però non indossava gli abiti della clinica. Chiunque fosse, lei immaginò che non dovesse trovarsi lì.
Lui si fermò e rise sorpreso. «Giusto, ancora non lo sai: le stanze sono insonorizzate. Urla e nessuno ti sentirà» le spiegò, con una calma che stonava con il suo sguardo.
Lei si guardò intorno, in cerca di qualcosa con cui difendersi, ma non c’era nulla che potesse usare o che potesse fermare l’avanzata di quell’uomo.
«Guarda cosa ti ho portato, fiorellino» le sussurrò quando era ormai a un braccio da lei. Le mostrò una siringa con dentro una dose appena preparata. Capì subito che era la sua droga, eppure le sembrò così assurdo e insensato e crudele che sulle prime si rifiutò di comprendere. Quando l’uomo le prese il polso, però, lei sbarrò gli occhi e cercò di strattonare via il braccio. «No! Io non la voglio!»
 

L’AUTORE
​Licia Oliviero è nata a Torre del Greco nel 1995. Nel 2018 si è laureata in Lettere Moderne con una tesi sul genere fantastico in Pirandello e si è iscritta alla facoltà di Filologia Moderna.
Ha da sempre una fervida immaginazione e una predilezione per tutto ciò che appartiene al mondo della fantasia. Considera la lettura un bisogno primario, adora perdersi nei mondi di carta e inchiostro.
​L’amore per la scrittura deriva direttamente da queste passioni, scrivere è stato inizialmente il mezzo per dare sfogo alla fantasia, mentre adesso è una necessità, capace di rapirla anche per giornate intere.
Il suo esordio letterario è stato "La Principessa degli Elfi", seguito dagli altri due volumi della trilogia fantasy: "La Principessa degli Elfi - La Rivolta" e "La Principessa degli Elfi - La Maledizione".
"Omega: La fine è solo il principio" è l'inizio di una nuova saga urban fantasy, a cui segue la raccolta di racconti brevi "Omega: Momenti perduti".

CONTATTI
Goodreads: https://www.goodreads.com/book/show/48117945-omega


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