TITOLO: Il bravo ragazzo
AUTORE: Dean Koontz
GENERE: Thriller
CASA
EDITRICE: Sperling & Kupfer
TRAMA
È
una sera come tante. Dopo il lavoro Timothy Carrier entra nel solito bar. Sta
bevendo una birra quando uno sconosciuto lo avvicina con aria circospetta e gli
consegna una busta. Dentro ci sono diecimila dollari, la foto di una bella
donna e il suo indirizzo. Dev'esserci un equivoco. Ma prima che Tim possa
ribattere lo sconosciuto si dilegua.
Poco
dopo un altro cliente gli si siede accanto, fissando la busta. All'improvviso
tutto diventa drammaticamente chiaro: Tim ha ricevuto per sbaglio l'incarico di
uccidere la donna.
Quello
di fianco a lui è il vero killer, che ora lo sta scambiando per il mandante.
Reagendo prontamente al beffardo scherzo del destino, Tim gli dice di aver
cambiato idea: toglie dalla busta la foto e invita il sicario a tenere il
contante "per il disturbo". L'uomo accetta e se ne va, ma Tim sa che
l'errore verrà presto scoperto.
La
vittima designata ha le ore contate e lui è l'unico che può salvarla. Inizia
così una disperata corsa contro il tempo che stravolgerà la sua esistenza - di
normale bravo ragazzo - costringendolo a trovare il coraggio per mettere a
rischio la propria vita e diventare, suo malgrado, un eroe.
ESTRATTO
Forse la taverna gli era di così grande
conforto perché rappresentava, se non la permanenza, almeno la continuità. In
un mondo che si andava trasformando rapidamente e incessantemente, la Lamplighter resisteva anche al
cambiamento più insignificante.
Lì Tim non si attendeva sorprese, né ne
desiderava. Le esperienze nuove erano sopravvalutate. Farsi travolgere da un
autobus sarebbe stata un’esperienza nuova.
Lui preferiva l’abitudine, la routine.
Non avrebbe mai corso il rischio di precipitare da una montagna perché non ne
avrebbe mai scalata una.
Alcuni dicevano che gli mancava lo
spirito d’avventura. E lui considerava una perdita di tempo spiegare loro che
le intrepide spedizioni in territori esotici e attraverso mari sconosciuti
erano le ambizioni di un poppante in confronto alle avventure che lo
aspettavano nella sua testa.
Se avesse detto una cosa del genere, lo
avrebbero preso per scemo. Del resto era solo un muratore. Non era previsto che
pensasse più che tanto.
Ormai la gente evitava di pensare,
specialmente al futuro. Preferiva la sicurezza delle cieche convinzioni ai
ragionamenti a occhi aperti.
Altri lo accusavano di essere
all’antica. Avevano ragione.
Il passato era ricco di bellezza nota e
meritava senz’altro uno sguardo all’indietro. Tim era un uomo che guardava il
mondo con animo speranzoso, ma non era abbastanza arrogante da presumere che ci
fosse bellezza anche nell’ignoto futuro.
Entrò un tipo interessante. Era alto,
anche se non quanto lui, ben piantato ma non imponente.
A renderlo interessante erano i suoi
modi più che il suo aspetto. Entrò come un animale con un predatore alle
calcagna, guardandosi alle spalle finché la porta non si fu chiusa del tutto e
poi esaminando con circospezione il locale come se non si fidasse della sua
promessa di rifugio.
Quando il nuovo arrivato si avvicinò e
si sedette al bar, Tim si mise a fissare il suo bicchiere come se fosse un
sacro calice, nell’atteggiamento assorto di chi medita sul significato profondo
del suo contenuto. Assumendo quell’espressione devota offriva agli sconosciuti
l’opportunità di fare conversazione senza bisogno di incoraggiarli.
Se le prime parole uscite dalla bocca
del nuovo arrivato non fossero state di suo gradimento, Tim si sarebbe presto
rifugiato in un silenzio accigliato. Pochi avrebbero insistito ad attaccare
bottone quando la sola reazione era di freddo glaciale.
A quell’altare Tim preferiva la
silenziosa contemplazione, ma non gli dispiaceva la conversazione del tipo
giusto. Solo che il tipo giusto era raro.
Quando si comincia una conversazione,
può essere difficile finirla. Ma se è stato l’altro a parlare per primo e a
rivelare il suo carattere, lo si può fermare tagliandolo fuori.
Solerte sostentatore dei figli non
ancora concepiti, arrivò Rooney. «Cosa le do?»
Lo sconosciuto posò sul bancone una
busta voluminosa e vi tenne sopra la mano sinistra. «Magari... una birra.»
Rooney aspettò.
«Sì. Va bene. Una birra.»
«Alla spina?»
«Sì.»
Aveva una voce sottile e tesa come un
cavo del telefono, le sue parole erano uccellini appollaiati a rispettosi
intervalli, con un’eco sincopata che poteva essere sgomento.
Prima che Rooney tornasse con la birra,
aveva già posato i soldi sul banco. «Tenga il resto.»
Un secondo bicchiere era evidentemente
fuori questione.
Quando Rooney si fu allontanato, chiuse
la mano destra sul bicchiere. Non bevve.
DOVE
TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
Mondadori
Kobo
Feltrinelli
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L’AUTORE
Dean Ray Koontz (Everett, 9 luglio 1945)
è uno scrittore statunitense, noto per i romanzi che possono essere
indicativamente descritti come suspense thriller, ma che incorporano di
frequente elementi di horror, fantascienza, giallo e satira. All'inizio della
sua carriera Koontz scrisse usando numerosi pseudonimi, mentre dagli anni
ottanta ha pubblicato prevalentemente col proprio nome.
(Fonte: Wikipedia)
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www.deankoontz.com