venerdì 9 novembre 2018

Segnalazione: "Con te ho trovato la luce" di Erika Anatolio



 
TITOLO: Con te ho trovato la luce (vol.1 e vol.2)
AUTORE: Erika Anatolio
GENERE: Fantasy
CASA EDITRICE: Amazon

TRAMA
(Libro primo)
Senza un’identità e senza ricordi a causa di un incidente misterioso, Melanie Merez non sa più chi sia. Trasferita a Edimburgo, si sente spaesata e persa. Nella nuova scuola nessuno vuole esserle amico e un ragazzo dagli occhi grigi di un cielo in tempesta non esiterà a farglielo notare. Bellissimo e tenebroso, Melanie non può proprio fare a meno di innamorarsene. Ma non è solo il suo passato a essere avvolto dal mistero, perché anche i suoi compagni di scuola nascondono qualche segreto: una ragazza svanita nel nulla e un tesoro nascosto nel cuore del parco nazionale di Trossachs. Melanie farà di tutto per svelare questi misteri e non mancheranno altri ad aggiungersi, come di qualcuno che ogni notte, in sella a una moto, le lascia dei boccioli di rosa bianca. Ma chi è? E perché nessuno vuole parlare del suo passato? Chi era la ragazza scomparsa? Ha a che fare con il tesoro che non doveva conoscere?

(Libro secondo)
Dopo due mesi a Edimburgo, Melanie è riuscita a integrarsi nel Club di Arti marziali. Shane, il ragazzo di cui è innamorata la ricambia, quindi non potrebbe essere più felice di così. Tuttavia, ancora il "suo passato" sembra irraggiungibile e il tesoro a Trossachs introvabile. Melanie, però, non si dà per vinta e, grazie agli indizi lasciati qua e là e da incredibili alleati, sa che non tutto è perduto.
In questo secondo capitolo della serie, Melanie dovrà racimolare tutto il coraggio che ha per cercare di scoprire la verità. Avrà abbastanza forza, dentro di sé, per accettare la verità e perdonare chi le ha mentito per tutto questo tempo? Tra colpi di scena e panorami scozzesi mozzafiato, Melanie condurrà il lettore dentro alla sua storia, ricca di segreti.

ESTRATTO (dal primo libro)
Io? Che desideravo diventare a tutti i costi una criminologa? Era qualcosa d’impensabile.
Seguire quella pista era stata la cosa più eccitante che mi fosse mai capitata.
Ma se avessi anche immaginato che un giorno mi sarei trovata in una situazione del genere, forse avrei preso delle decisioni diverse. Ormai ero lì, distesa su un sudicio terreno a piangere perché avevo scoperto qualcosa di più grande di noi e le nostre vite sarebbero cambiate.
Con grande fatica mi rialzai e in quel momento un fascio di luce m’illuminò, gelandomi il sangue.
«Eccola lì. Prendetela!» urlò uno degli uomini che mi inseguivano.
Cercai di correre via quando una mano mi agguantò la giacchetta ma mi divincolai riuscendo a liberarmi dell’indumento. Dal buio un’altra mano mi afferrò i capelli. Il dolore fu così insopportabile da farmi uscire le lacrime. Non mi sarei arresa senza lottare. Intorno a me sentivo un caos di voci, non riuscivo a distinguere nulla.
Ripensai al mio ragazzo e, quando mi girai, assestai una ginocchiata nello stomaco dell’uomo che mi stava strattonando la testa. Mi lasciò con una smorfia sorpresa mentre si accasciava a terra. Avrei voluto infierire ma ne stavano arrivando altri e tornai a correre, inoltrandomi nella vegetazione.
Scappai con il pensiero fisso delle torture che avrei subito se mi avessero acciuffata.
La foresta era immobile, fredda, spaventosa. Non si sentivano versi di animali che in altri momenti mi avevano fatto compagnia.
A ogni passo il corpo mi faceva sempre più male. Zoppicavo e dovetti mordermi l’interno guancia per non gridare. Arrivai in un punto in cui vi erano dei cespugli e mi infilai dentro. Il vestito si strappò e i rami mi provocarono delle profonde ferite sulle braccia e sulle gambe.
Poco distante, c’era una quercia su cui amavo sempre arrampicarmi. Mi ci diressi, issandomi. Arrivai in cima poco prima che il bosco s’illuminasse e gli uomini passassero lì vicini, superandomi. Un senso di vittoria mi pervase, allontanando la paura. Ero riuscita a sfuggirgli. 
Aspettai qualche lunghissimo e tesissimo minuto in cui lo stomaco si chiuse in una morsa dolorosa, prima di decidermi a scendere e riprendere a correre da dove ero venuta. Avevo superato un sentiero invisibile a un occhio inesperto e mi avrebbe portata dritta al posto segreto. Ormai ero rimasta sola. Con un po’ di fortuna, sarei riuscita a nascondere i documenti per riprenderli una volta che la situazione si fosse calmata.
Un pensiero mi attanagliava: come avevano fatto a scoprirmi? Nessuno mi aveva vista. Ero stata attenta a evitare le telecamere. Non c’era altra spiegazione: qualcuno li aveva avvertiti ed era uno di noi.
Il solo pensiero di un traditore tra i miei amici era spaventoso.
Scesi dallʼalbero e mi inoltrai in quel sentiero finché non raggiunsi una quercia dagli enormi rami ricoperti di edera. Mi arrampicai e raggiunsi il posto in cui avrei nascosto quel faldone. Verso l’estremità alta del tronco c’era una tana profonda e abbandonata, nascosta dall’edera. Era impossibile vederla da fuori. Si poteva trovare solo tastando. Con molta cura infilai il plico e rimisi al suo posto l’edera.
Da quel momento, tutto ciò che potevo fare era allontanarmi senza farmi scoprire e andarlo a riprendere in un secondo momento.
Quello che avevo fatto avrebbe avuto delle conseguenze molto forti e pesanti. Ero entrata nella casa del sindaco e gli avevo rubato dei documenti che lo mostravano colpevole di rapimento e omicidio. Tutta quella storia aveva un pesante risvolto sulla vita del mio ragazzo e del mio migliore amico. Non vedevo l’ora di ritrovarli e raccontare loro la verità. 
Con quei pensieri per la testa e un nuovo rigore, camminai veloce e quando arrivai in strada ne fui felice. Mi ero allontanata molto e scrissi loro un nuovo messaggio per dirgli di venirmi a prendere. Avrei forse dovuto attendere un poʼ. Mi sedetti su una roccia, nascondendomi più che potevo alla vista.
Nel frattempo feci il punto della situazione: le gambe mandavano fitte dolorosissime e la gola bruciava.
Udii un rumore alle spalle che mi fece salire il cuore in gola per poi farlo battere all’impazzata: erano le voci degli inseguitori.
Alla fine, non avevano perso le mie tracce.

DOVE TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
Amazon

L’AUTORE
Erika Anatolio si definisce prima di tutto una fervida lettrice. Ha passato tutta l’adolescenza con un libro in mano, immergendosi in migliaia di storie, conoscendo amici che l’hanno accompagnata in un periodo difficile della sua vita e scoprendo migliaia di mondi diversi che le hanno permesso di accrescere l’immaginazione al punto tale di creare delle vere e proprie storie. Secondo lei non c’è nulla che più ami di trovare un libro che la tenga incollata alle pagine fino alla fine, tanto da non voler fare più nient’altro. Il romanzo “Con te ho trovato la luce” è il primo di una serie definita “La luce”. Nata e cresciuta a Roma, è del 1991.

CONTATTI
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