lunedì 1 giugno 2020

Segnalazione: "Una settimana" di Rosanna Fiorito



 
TITOLO: Una settimana
AUTORE: Rosanna Fiorito
GENERE: Narrativa
CASA EDITRICE: Kazabo Italia

TRAMA
8 marzo 2014: si perde ogni contatto con il volo 370 della Malaysia Airlines.
Le ricerche ininterrotte ed estesissime dell’aereo su un'area di quasi 65.000 chilometri quadrati non portano ad alcun risultato. La notizia riapre sotto i piedi di Camilla il baratro di un dolore che aveva creduto sepolto: trent’anni prima, era misteriosamente sparito anche l’aereo su cui viaggiava suo padre.
Nell’arco di una settimana, seguendo le istruzioni della sua psicoterapeuta, Camilla esegue un’autopsia lucida e commovente del dolore di una famiglia e del suo tentativo di ricucire la vita dopo che è accaduto l’inimmaginabile, scrivendo per sé stessa il racconto di quella tragedia. Un racconto che include il segreto terribile che Camilla si è portata dietro per tutti questi anni, e di cui sono a conoscenza solo altre due persone al mondo.

ESTRATTO
Un’altra ancora di salvezza per mio padre erano i viaggi. Fin da giovane aveva viaggiato in lungo e in largo, come poteva, con qualsiasi mezzo. A diciott’anni era andato in moto fino a Capo Nord, e per questa sua impresa era persino finito sulle pagine del quotidiano genovese locale, Il Secolo XIX. Aveva viaggiato per tutta l’Europa, era vissuto a Londra per un anno, facendo il cameriere per mantenersi, aveva trascorso mesi nel deserto insieme ai beduini. E ora che era intrappolato in quell’esistenza borghese, triplicava i suoi sforzi per riuscire a ritagliare dal bilancio familiare almeno un viaggio ogni anno.
Ogni settembre, dunque, per una ventina di giorni o a volte addirittura per un mese, mio padre e mia madre partivano per il viaggio che mio padre aveva organizzato e sognato fin dal suo ritorno dal viaggio precedente. Noi bambini venivamo affidati alle cure amorevoli dei nostri nonni paterni, e trascorrevamo una vacanza felicissima insieme a loro nella grande casa di campagna in Piemonte piena di parenti piemontesi, in quella sorta di fattoria caotica e allegra che sentivano ancora come la loro vera dimora. Poi, alla fine di settembre, i miei genitori venivano a recuperarci, carichi di regali insoliti provenienti dai luoghi esotici che avevano visitato, per riportarci in città. Ci ritrovavano felici, entusiasti delle nostre avventure in quello sconfinato (per noi) mondo della campagna ovadese, con il colorito sano della vita all’aperto e con l’alito pestifero dovuto allo smisurato uso di aglio nella cucina della nonna. Ritornavamo così a Genova ritemprati, pronti all’anno scolastico (noi bambini) e alla ripresa di un altro micidiale anno di lavoro frustrante per mio padre.
Quando fummo un po’ più grandicelli alcuni di questi viaggi inclusero anche noi. Andavamo in giro per l’Europa, sempre puntando a Nord. Germania, Danimarca, Inghilterra. Una volta andammo fino a Capo Nord, con una jeep di quelle dell’esercito, di una scomodità mostruosa, ed una piccolissima roulotte al traino. Fu una vera avventura: in Finlandia forammo una ruota su una di quelle strade sterrate, in mezzo al nulla, e dovemmo restare ospiti per un paio di giorni in casa del meccanico, in attesa di una ruota di ricambio. Ma le avventure vere, in luoghi che avrebbero potuto essere più difficili per noi bambini, mio padre le affrontava solo con mia madre, e noi restavamo con i nonni.

DOVE TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
Mondadori + Kobo store
Feltrinelli
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Giunti

L’AUTORE
È nata e cresciuta a Genova. Dopo essersi laureata con lode in Lettere Classiche, si è trasferita
in California dove ha ottenuto un Master in Letterature Comparate presso la University of
California di Santa Barbara. Da anni lavora come traduttrice professionista dall’inglese all’italiano, ma la sua vera passione è da sempre scrivere.
Quando non scrive, legge molto (e organizza un Book Club per gli italiani che come lei vivono a San Diego), viaggia, si occupa dei suoi cavalli e gioca a polo.