giovedì 11 luglio 2019

Segnalazione: "Sharp objects" di Gillian Flynn




TITOLO: Sharp Objects
AUTORE: Gillian Flynn
GENERE: Thriller
CASA EDITRICE: Rizzoli

TRAMA
Otto anni dopo essere andata via da Wind Gap, la cittadina soffocante in cui è nata e cresciuta, Camille Preaker lascia Chicago per tornare in quel minuscolo avamposto cattolico del Missouri battista, luogo sperso nel nulla, dove la gente si illude di sapere come stare al mondo. È il giornale per cui lavora a spedirla laggiù, in seguito alla scomparsa della piccola Natalie Keene. Caso che somiglia a quello di un'altra bambina svanita nel nulla poco tempo prima, ricomparsa il giorno dopo nel letto di un torrente, strangolata. Aveva solo nove anni. Anche il cadavere di Natalie viene rinvenuto ben presto e la comunità di Wind Gap deve arrendersi all'evidenza: la mano che si è abbattuta con brutale meticolosità sulle due bambine è la stessa. A rivelarlo è un unico, macabro dettaglio.
Con caparbietà, Camille porta avanti la propria indagine sfidando le rigide norme sociali di una cittadina bigotta e pettegola, ma soprattutto è costretta ad affrontare la madre, una donna fredda e manipolatrice, ammirata dai vicini e temuta dentro casa, da cui era fuggita ancora ragazza. L'inchiesta si gonfia come un fiume in piena e Camille non è più in grado di tenere a freno i ricordi e il male che contengono.
Sofisticato thriller psicologico dal ritmo pulsante, il romanzo di Gillian Flynn indaga i risvolti oscuri delle relazioni tra sorelle, madri e figlie e mette in scena una figura femminile che attraversa l'inferno con occhi nuovi, sorprendente protagonista - così il Guardian - di "un viaggio indimenticabile, gelido e illuminante".

ESTRATTO
Rimasi in silenzio, passando in rassegna i vari disastri che avrebbero potuto colpire Wind Gap. È una di quelle orribili cittadine inclini alle disgrazie: uno scontro frontale tra due autobus o un tornado; un’esplosione in un silo o un bambino caduto in un pozzo. Ero anche un po’ indispettita. Avevo sperato – come sempre mi succede quando Curry mi convoca nel suo ufficio – che si complimentasse con me per un pezzo recente, che mi promuovesse a qualcosa di meglio – accidenti! –, che mi facesse scivolare sotto gli occhi un foglietto di carta con scarabocchiato un piccolo aumento… ma una chiacchierata sugli ultimi avvenimenti a Wind Gap, questa no, non l’avevo proprio prevista.
«Tua madre vive ancora là, giusto?»
«Mia madre e il mio patrigno.» E una sorellastra nata quando ero al college, la cui esistenza mi sembra così irreale da farmi spesso dimenticare il suo nome: Amma. E poi Marian, la sempre compianta Marian.
«Be’, che diavolo, non parli mai con loro?»
L’ultima volta era stato a Natale. Una gelida, educata telefonata dopo aver tracannato tre bourbon. Avevo temuto che mia madre riuscisse a sentirmi l’alito attraverso la cornetta.
«Non di recente.»
«Cristo, Preaker, leggi i lanci delle agenzie, ogni tanto! Non c’è stato un omicidio laggiù lo scorso agosto? Una bambina strangolata?»
Annuii come se sapessi di che cosa parlava. Ma non era così. Mia madre – l’unica persona di Wind Gap con cui avessi sporadici contatti – non me ne aveva accennato. Strano.
«E adesso ne è scomparsa un’altra. Sento puzza di serial killer. Prendi la macchina, vai laggiù e vedi di tirarci fuori un bel pezzo. In fretta. L’ideale sarebbe che tu riuscissi a essere lì già domani mattina.»
Neanche morta. «Abbiamo anche qui le nostre storie dell’orrore, Curry.»
«Già, e abbiamo anche tre testate concorrenti, con il doppio del personale e del budget.» Si passò la mano fra i capelli, che gli ricaddero sulla fronte in ciuffi scomposti. «Mi sono stufato di arrivare sempre per ultimo. È la nostra occasione di mettere le mani su qualcosa di scottante. Di grosso.»
Curry crede che, con la storia giusta, potremmo diventare dalla sera alla mattina il primo quotidiano di Chicago, guadagnando credibilità a livello nazionale. L’anno scorso un altro giornale aveva mandato un reporter nella sua città natale, in Texas, dopo che un gruppo di adolescenti era annegato nelle alluvioni di primavera. L’inviato aveva prodotto un pezzo elegiaco, ma ben scritto, sulla natura dell’acqua e sul rimpianto senza tralasciare nulla: dalla squadra di basket dei ragazzi, che aveva perso i suoi tre giocatori migliori, alla locale impresa di pompe funebri, tragicamente inadeguata a ricomporre i cadaveri degli annegati. L’articolo gli aveva fruttato il Pulitzer.
Non mi importava, non volevo andarci lo stesso. Tanto che involontariamente mi aggrappai ai braccioli della poltrona su cui ero seduta, come se Curry fosse stato sul punto di buttarmi fuori con la forza. Lui rimase a fissarmi per qualche secondo con i suoi grandi occhi color nocciola. Si schiarì la voce, lanciò un’occhiata alla foto di sua moglie e mi rivolse il tipico sorriso del medico che sta per darti delle brutte notizie. Curry amava sbraitare – si confaceva alla sua immagine vecchia maniera del direttore di un giornale – ma era anche una delle persone più buone che conoscessi.

DOVE TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
Mondadori
Amazon
IBS
Feltrinelli

L’AUTORE
Gillian Flynn, sceneggiatrice e critica televisiva, ha raggiunto la fama internazionale con Gone Girl - L’amore bugiardo (Rizzoli 2013), il thriller-rivelazione tradotto in 40 paesi che ha ispirato il capolavoro di David Fincher con Ben Affleck e Rosamund Pike. Da Sharp Objects è tratta l’omonima serie televisiva con Amy Adams in onda su Sky Atlantic.
(fonte: retro di copertina del romanzo)