giovedì 13 giugno 2019

Segnalazione: "Stretto" di Nicola Skert



 
TITOLO: Stretto
AUTORE: Nicola Skert
GENERE: Narrativa
CASA EDITRICE: Independently published

TRAMA
Un feto di nome Bert prende incredibilmente coscienza di sé. Appena in tempo, perché presto intuisce che il mondo là fuori non sta girando per il verso giusto. Litigi e tensioni scagliano il papà lontano da casa e la madre reagisce maltrattando sé e la creatura che porta in grembo. Bert fugge dall’utero e finisce casualmente in una scarpa del padre dalla quale nessuno riesce più a estrarlo. E’ l’inizio surreale di una vita stravagante, dettata dall’imprinting intrauterino di fuga da tutto ciò che sente “stretto”. Finché un evento apparentemente banale lo metterà di fronte a un destino davvero imprevisto . Una divertita riflessione sul mito della fuga. E del diventare adulti.

DOVE TROVARLO (NEGOZI PRINCIPALI)
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Giunti al Punto

ESTRATTO
Bert non stava più nelle scarpe. Era cresciuto troppo e sentiva che la tomaia cominciava fastidiosamente a premerlo ai fianchi, e quelle maledette asole e stringhe che non lo lasciavano mai in pace…
Già, perché il giorno in cui Bert ne ebbe abbastanza dell’utero materno, decise proditoriamente di farsi largo nel sacco amniotico con qualche mese d’anticipo. La luce lo investì in pieno volto con la ferocia che solo l’ingresso al mondo può riservare, come monito del genere: «attento, d’ora in poi e sempre di più, dovrai imparare a camminare sulle tue gambe, tenere il capo chino ed evitare tutta la merda che troverai sul tuo cammino. Fino al giorno in cui tutto il tuo arrovellarsi si concluderà in un bel niente».
È che Bert proprio non poteva continuare a stare dentro quell’utero. Dicevano che era così bello venire cullati dal liquido amniotico, fare capriole rimbalzando sulle elastiche pareti uterine, ciucciare dal cordone ombelicale tutto quel ben di dio che vi scorre e non fare altro che percepire i rumori e le luci attutite provenire dall’esterno.
E la voce della mamma, il battito del suo cuore, figuratevi che nessuno poteva sentirlo da dentro. Neanche lei, tappandosi le orecchie, poteva minimamente immaginare cosa significasse. Poi l’amore della mamma, e la mano del papà che si appoggia sul suo ventre cercandolo. Una gambetta qua, un braccino là, oggi a testa in giù e domani a testa in su. Quante volte aveva giocato a nascondino con lui.
Solo che le cose non andarono esattamente così, o meglio, un bel giorno presero una piega differente.

L’AUTORE
Nascere. Si nasce tante volte nella vita. Si muore altrettante più una. La prima volta sono nato 28 anni prima della conclusione del secolo scorso. Dopo un breve soggiorno in ospedale fui riportato nel luogo, che da allora mi divenne natale, dove i miei genitori risiedevano. Un totale di sei abitazioni, comprese quelle che da sole tracciavano l’ideale linea di demarcazione politica con uno stato che abbiamo ripetutamente, furbamente e fortunatamente, abbindolato nel corso di due guerre mondiali. Dopo alcuni anni mi trasferii in un paese di cinquecento anime che a confronto mi sembrava una metropoli di teppisti. Fui condotto lungo un normale percorso scolastico, frequentai un istituto tecnico locale per poi tuffarmi in una città di mare dove concludere studi universitari che si pretendono scientifici. Portavo ancora quei bei capelli lunghi di cui andavo tanto ma tanto orgoglioso, credevo ancora che l’università fosse una istituzione seria e che tutti eravamo nati con una importante missione sulle spalle da compiere. Dopodiché mi sono incarnato, in parte consapevolmente in parte no, nel bizzarro spirito del nostro tempo andando a impersonare il tipico essere umano medio del terzo millennio. Quel millennio dove tutti si credono artisti e spacciano la propria arte, una droga endogena con cui tollerare la dipartita dalle certezze e l’esigenza di esserci. Sempre e ovunque, per non sentirsi morti.
Nicola Skert vive a Udine. Laureato in biologia, dottore di ricerca, oltre ad alcuni articoli scientifici ha pubblicato Pus Underground (Montag Edizioni, 2010), Racconti PET (Pulp Erotic Trash), vol. 1 (Lettere Animate Edizioni, 2013), Hitorizumo (Minerva Edizioni, 2013). Suoi racconti sono comparsi nelle antologie Voglio un racconto spericolato (Damster Edizioni, 2011) e Nero 13 (Libra Edizioni, 2012). Fa parte del progetto Sugarpulp.

CONTATTI
https://www.facebook.com/skertnicola/

giovedì 6 giugno 2019

Novità: "Il giorno del dolore" di Francesca A. Vanni



TITOLO: Il giorno del dolore
AUTORE: Francesca A. Vanni
GENERE: Fantascienza
PREZZO:
CASA EDITRICE: StreetLib Selfpublishing

TRAMA
“A voi che state consultando questo diario, sappiate che ciò che state per ascoltare non è una storia qualunque.
Tutti voi conoscete Kyp Benedict Donovan, l’uomo che con le sue sole forze mutò le sorti della Lega Interplanetaria e che portò pace, giustizia e progresso nei nostri mondi.
Ma non sapete nulla, tuttavia, di come Kyp Benedict Donovan divenne un eroe.
Questa che ascolterete dunque non è la storia di Kyp il Liberatore ma la storia di Kyp il ragazzo, e di come un giorno la sua vita cambiò per sempre.
È la storia di quello che Kyp stesso chiamò il Giorno del Dolore.”
Chi è Kyp Benedict Donovan?
Cos’è “il Giorno del Dolore” e perché ha cambiato le sorti di un’intera galassia?
Scopritelo leggendo il nuovo romanzo di Francesca A. Vanni, che per la prima volta si cimenta nell’ambito della fantascienza regalando ai suoi lettori una storia emozionante e ricca di colpi di scena dove niente è come sembra.

ESTRATTO
“Kyp posò il guanto sensoriale sul banco e uscì dall’aula continuando a sorridere, ma appena la porta si chiuse alle sue spalle il sorriso scomparve dalle sue labbra.
Approfittando del fatto che non ci fosse nessuno, corse verso il bagno dei ragazzi e vi si chiuse dentro, poi aprì il getto dell’acqua fredda del lavabo e ci schiaffò sotto la testa.
-Cazzo!- esclamò ad alta voce –Cazzo! Cazzo!-
Ne infilò uno dietro l’altro, fino a quando il dolore diminuì.
Prese qualche salvietta di carta dal distributore e si asciugò il viso e i capelli come meglio poteva, poi gettò tutto nel cestino e si guardò allo specchio.
La sensazione che aveva provato era stata più intensa del solito, pensò, più di quando Harris lo aveva spinto giù dalle scale, dicendo poi che era stato un incidente, o di quando si era preso per errore un pugno nello stomaco durante una lezione di Educazione Corporale.
-Ehi, ehi, aspetta un attimo.- si disse guardando la sua immagine riflessa –Sto provando le stesse sensazioni di tutti i giorni o qualcosa di più intenso?-
Qualcosa di più intenso, rispose la sua voce interiore.
Non aveva assunto il Lymens eppure ogni cosa era identica agli altri giorni ma con la differenza che quello che provava era tutto amplificato.
Doveva fare qualcosa, decise.
Si osservò ancora per un lungo momento, aspettandosi che il suo riflesso potesse all’improvviso svelargli un’illuminante verità.
Dopo qualche minuto comprese che non sarebbe mai accaduto.
Quella era la realtà, non erano i suoi amati libri dove ogni cosa era possibile.
Mentre lasciava il bagno decise che non avrebbe più preso il Lymens e avrebbe cercato di fare chiarezza in tutto quel caos che di colpo era diventata la sua vita.”

DOVE POTETE TROVARLO
-StreetLib Stores
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E tanti altri negozi!

L’AUTRICE
Francesca A. Vanni è lo pseudonimo di Marta B. nata in provincia di Milano nel 1984.
Laureata in Scienze della Formazione ha impiegato gran parte del suo tempo nello studio della Storia, in particolar modo quella relativa all’antica Roma, e della Cinematografia soprattutto nell’ambito della fantascienza.
A una delle sue più grandi passioni, la saga di Star Wars, ha dedicato la Tesi di Laurea Triennale “Dal cinema alla realtà: l’inarrestabile evoluzione della tecnologia nella saga di Star Wars.” (anno 2006).
All’attività della scrittura affianca anche quella delle traduzioni.

CONTATTI
https://fraimieilibri.blogspot.com/

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